PM Netanyahu meets with Italian Senate President Grasso 25 June 2014

IL PRESIDENTE DEL SENATO PIETRO GRASSO IN ISRAELE

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    Mi congratulo con il ministro della Pubblica sicurezza e con il Commissario delegato dei servizi carcerari per il loro deciso, costante e professionale lavoro svolto per porre fine allo sciopero della fame dei detenuti.

     

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     : Filippo Pompili - 2013
    Il Presidente Grasso con i familiati di Eyal Yifrah
     
     
    (Comunicato del consigliere per i Media del Primo Ministro)
     
    Il Primo Ministro Binyamin Netanyahu, in apertura del suo incontro con il Presidente del Senato italiano Pietro Grasso, oggi (mercoledì 25 Luglio 2014), ha fatto le seguenti osservazioni:
    "Mi congratulo con il Ministro della Pubblica Sicurezza Yitzhak Aharonovitch e con il Commissario delegato dei servizi carcerari Aharon Franko, per il loro deciso, costante e professionale lavoro svolto per porre fine allo sciopero della fame dei detenuti. Abbiamo adottato una politica chiara che ha portato a questo importante risultato, e adotteremo ora ulteriori misure atte a ridurre in futuro il numero di detenuti che intraprendano lo sciopero". 
     
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    Nel corso della sua visita ufficiale in Israele, il Presidente del Senato Pietro Grasso, ha voluto anche incontrare i familiari dei ragazzi israeliani rapiti il 12 giugno, portando loro la solidarietà per il drammatico evento.
    Questo il messaggio pubblicato dal Presidente Grasso sulla sua pagina Facebook ufficiale, dopo l’incontro con la famiglia:
     
    Naftali, Gilad e Eyal sono tre ragazzi. Sono stati rapiti mentre tornavano a casa per il fine settimana e da giorni non si sa nulla delle loro condizioni. Sono qui in visita ufficiale e ho voluto incontrare la famiglia di Eyal per portare loro la vicinanza mia e del nostro Paese.
    Questo terribile episodio può rappresentare un ostacolo alla pace. La tensione di queste settimane rischia di condurre ad una escalation e compromettere l'unica strada percorribile: quella del dialogo e della responsabilità. Non possiamo perseguire l'obiettivo della pace in medio oriente fin quando non prevarranno la ragione, il rispetto per la vita e i diritti di tutti. 
    Mi auguro con tutto il cuore che questi ragazzi possano essere restituiti presto alle loro famiglie, e ho invitato le autorità che li stanno cercando alla moderazione per non innescare la spirale della violenza. Il nostro comune dovere è tutelare la vita di tutte le persone innocenti, bambini, ragazzi, donne e uomini che vogliono solo vivere con serenità le loro vite in Israele e in Palestina. Dobbiamo fare in modo che questa vicenda dolorosa serva ad avvicinare tutte le persone che hanno a cuore il futuro dei propri figli e la pace.