Papa Francesco in Israele

PAPA FRANCESCO IN ISRAELE (25-26 MAGGIO 2014)

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    Papa Francesco sarà il quarto Papa ad arrivare in Terra Santa. Sarà in Israele il 25 e il 26 Maggio 2014, nel 50° anniversario della storica visita di Papa Paolo VI
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    Papa Francesco ha annunciato il suo pellegrinaggio in Terra Santa il 5 gennaio 2014: “Scopo principale è commemorare lo storico incontro tra il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, che avvenne esattamente il 5 gennaio, come oggi, di 50 anni fa”.
     
    • Papa Paolo VI – Gennaio 1964
    • Papa Giovanni Paolo II – Marzo 2000
    • Papa Benedetto XVI – Maggio 2009
       

    Papa Francesco in Israele: Sezione speciale nel sito del Ministero degli Affari Esteri (MFA)
    Informazioni di base e aggiornamenti durante la visita di Papa Francesco in Israele (in inglese) Questa sezione del sito è disponibile anche in spagnolo - El Papa Francisco en Israel

     

    Programma dettagliato della visita di Papa Francesco in Israele (25-26 maggio 2014)


    La diretta inizia appena disponibile
    a partire da domenica 25 maggio 2014 ore 16:30 (orario israeliano) (13:30 GMT)
     
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  • Papa Francesco in Israele - di Akiva Tor

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    La visita di Papa Francesco in Israele, il 25 e il 26 maggio 2014, segna un'importante pietra miliare nell'approfondimento delle relazioni fra la Chiesa cattolica, Israele e il popolo ebraico.

       

    Nel 1965, il Concilio Ecumenico Vaticano II ha adottato la dichiarazione Nostra Aetate (letteralmente "Nel nostro tempo"), un documento dottrinale che rigetta l'accusa di deicidio nei confronti del popolo ebraico, condanna ogni forma di antisemitismo e riafferma la permanenza del rapporto spirituale fra Dio e Israele storico. Ma ci sarebbero voluti altri 28 anni perché il Vaticano riconoscesse il moderno Stato d'Israele e stabilisse relazioni diplomatiche con esso, nel 1993. Questo fu uno sviluppo di enorme importanza politica per Israele, avendo permesso di rafforzare le relazioni con un miliardo di fedeli cattolici, molti dei quali nei paesi in via di sviluppo. Per il Vaticano ciò ha avuto un'importanza teologica rilevante, poiché significava che la Chiesa adesso comprendeva il ritorno degli ebrei nella loro terra e nella storia, vedendolo non come un problema per la dottrina cattolica, ma come una sua riaffermazione.

      

    Ricordo l'incredibile eccitazione che caratterizzò la visita e il pellegrinaggio di papa Giovanni Paolo II in Israele nel 2000, e la preghiera annotata sul bigliettino riposto dal Papa al Muro del Pianto, bigliettino custodito adesso presso lo Yad Vashem e il quale recita: "Dio dei nostri padri, tu hai scelto Abramo e la sua discendenza perché il tuo Nome fosse portato alle genti: noi siamo profondamente addolorati per il comportamento di quanti nel corso della storia hanno fatto soffrire questi tuoi figli, e chiedendoti perdono vogliamo impegnarci in un'autentica fraternità con il popolo dell'alleanza".

     

     
     Copyright: GPO
     
    La visita di Papa Francesco sarà il terzo pellegrinaggio di un Papa a Gerusalemme negli ultimi 15 anni. Il programma prevede una preghiera al Muro Occidentale (Muro del Pianto), un incontro con i Gran Rabbini d'Israele, una visita a Yad Vashem, un evento festivo interconfessionale con il Presidente Shimon Peres presso la sua Residenza, e un incontro con il Primo Ministro Binyamin Netanyahu.

     

     
    Papa Francesco, inoltre, deporrà anche una corona di fiori sulla tomba di Theodor Herzl, il fondatore del Sionismo moderno. Sebbene questa cerimonia sia parte del protocollo ufficiale, è degno di considerazione il progresso compiuto dal mancato incontro fra Herzl e Papa Pio X nel 1904. All'epoca il Vaticano rigettò le aspirazioni nazionali del popolo ebraico invocando la sua conversione, qualora esso fosse riuscito a stabilirsi in Terra Santa. Dopo un secolo e dieci anni, le nostre relazioni sono mutate dal profondo rifiuto a un piano di parità, rispetto spirituale e legittimazione politica.
     
    Il Papa possiede uno stile personale unico, tocco e capacità di comunicare, calorosità, modestia e amore del povero, e, durante il suo ministero da Cardinale ha promosso delle relazioni forti con la comunità ebraica d'Argentina. Parlando al quotidiano La Republica, lo scorso settembre, Papa Francesco ha fatto la seguente straordinaria dichiarazione: "Attraverso le terribili prove di questi secoli, gli ebrei hanno conservato la loro fede in Dio. E di questo, a loro, non saremo mai sufficientemente grati, come Chiesa, ma anche come umanità".
     
    L'entourage del Papa in Israele, Giordania e Autorità Palestinese comprende un rabbino e un imam, due amici personali del Papa dai tempi di Buenos Aires, ma anche importanti simboli del suo messaggio spirituale per la nostra regione.  Credo che il suo messaggio e il suo esempio personale riecheggeranno profondamente negli israeliani, in particolare in questo tempo difficile per la pace, e aspettiamo con impazienza di condividere con lui il suo sorriso, la sua visione, la sua speranza e la sua preghiera.

     

    Akiva Tor



    Akiva Tor è Direttore del Dipartimento per gli Affari Ebraici mondiali e Religioni mondiali presso il Ministero degli Affari Esteri a Gerusalemme.