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GIORNO DELLA MEMORIA 2013

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    ​L'ambasciatore d'Israele Naor Gilon ha preso parte alle celebrazioni del Giorno della Memoria, presenziando a varie cerimonie ufficiali, fra cui la celebrazione tenuta dal Presidente della Repubblica Napolitano al Quirinale
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    L'ambasciatore Naor Gilon a colloquio con il Presidente della Repubblica Napolitano L'ambasciatore Naor Gilon a colloquio con il Presidente della Repubblica Napolitano : Foto: Quirinale
     
     
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    In occasione del Giorno della Memoria 2013, l’ambasciatore d’Israele in Italia, Naor Gilon ha partecipato alla celebrazione tenutasi al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Il Presidente Napolitano, nel suo discorso ai presenti, ha ribadito con decisione l’importanza del “rifiuto intransigente e totale dell'antisemitismo in ogni suo travestimento ideologico come l'antisionismo : perché in giuoco non è solo il rispetto della religione, della tradizione storica, della cultura ebraica, ma insieme con esso, inscindibilmente, il riconoscimento delle ragioni spirituali e storiche della nascita dello Stato di Israele, e quindi del suo diritto all'esistenza e alla sicurezza”. Napolitano ha inoltre sottolineato che i pur legittimi giudizi critici nei confronti dei vari governi israeliani devono comunque essere “formulati con il rispetto dovuto a ogni governo legittimo di qualsiasi paese amico. L'essenziale è che essi non sfocino in posizioni equivoche circa la natura e il futuro di Israele come Stato, circa il suo ruolo indipendente nella regione mediorientale e nella comunità internazionale”.

     

    Due giorni prima, nella data ufficiale della Giornata della Memoria, 27 gennaio, l’ambasciatore Gilon aveva presenziato a Firenze al concerto “Janusz, il Re dei bambini” svoltosi al Teatro Comunale. L’evento, realizzato in collaborazione con la Comunità ebraica, l’associazione Italia-Israele e l’ambasciata d’Israele a Roma, è stato uno dei momenti centrali delle celebrazioni toscane, ed era dedicato alla figura e all’opera di Janusz Korczak, pedagogo, scrittore e medico polacco, vittima della Shoah assieme ai bambini dell’orfanotrofio che dirigeva a Varsavia.