Visita del Presidente del Consiglio Mario Draghi in Israele

Presidente del Consiglio Mario Draghi in Israele

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    Conclusa la prima visita ufficiale del Presidente del Consiglio Mario Draghi in Israele.

    Il Presidente del Consiglio Draghi è arrivato in Israele in un momento complesso, sullo sfondo della crisi energetica globale e della questione della sicurezza alimentare. Importante anche la questione del nucleare iraniano, che mette in pericolo l’intero mondo occidentale.

    Primo incontro istituzionale del Presidente del Consiglio Draghi è stato con il Presidente dello Stato di Israele Isaac Herzog, il quale si è rivolto al Primo Ministro italiano dicendo: "Benvenuto a Gerusalemme Primo Ministro italiano e mio amico Mario Draghi. Le buone relazioni tra i nostri paesi si basano su una ricca storia e su valori condivisi. L'Italia è uno dei paesi più importanti al mondo nel campo dello sviluppo e dell'innovazione, e nella cooperazione con essa c'è un grande potenziale per lo Stato di Israele".

    In seguito, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto visita alla comunità italiana a Gerusalemme. Qui il discorso che ha tenuto al Tempio:

    “Autorità tutte, Cari membri della comunità italiana,

    Sono molto felice di essere qui con voi al Tempio Italiano di Gerusalemme.

    Da sessant’anni, questo Tempio rappresenta un punto di riferimento religioso, culturale e sociale per gli italiani in Israele.

    Costruito a Conegliano Veneto nel 18esimo secolo, è stato smontato, trasportato e ricostruito a Gerusalemme.

    Oggi continua a essere – come voi – un pezzo d’Italia in Israele.

    Lo sviluppo della comunità italiana è direttamente legata ai terribili fatti del Ventennio, in particolare all’introduzione delle leggi razziali nel 1938.

    Le enormi colpe del nazifascismo e gli orrori della guerra non hanno diminuito l’importanza della diaspora ebraica in Italia – che ancora oggi è ricca di energia, spirito, tradizione.

    Dal dopoguerra a oggi, i legami tra le nostre comunità si sono rafforzati, in ogni campo.

    Nella ricerca, tramite la collaborazione universitaria e il lavoro dei singoli - come Giulio Racah, che contribuì in modo significativo a sviluppare la fisica qui in Israele.

    Nell’economia, grazie alle floride attività imprenditoriali di emigranti italiani in Israele e di israeliani in Italia.

    Nel campo della cultura, dal cinema alla letteratura, dall’architettura al design.

    Le istituzioni e la società civile italiane sono da tanti anni attivi nella lotta all’antisemitismo, in ambito nazionale e internazionale.

    Il Governo è impegnato a rafforzare la memoria della Shoah e a contrastare le discriminazioni di ogni tipo contro gli ebrei.

    Lo facciamo con la Strategia nazionale, coordinata dalla Professoressa Santerini, e con la Commissione straordinaria presieduta dalla Senatrice Segre.

    Abbiamo adottato la definizione dell’antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance per affrontare pregiudizi e stereotipi - dalle scuole all’amministrazione pubblica.

    Vogliamo promuovere la conoscenza della cultura ebraica nei musei italiani e coltivare il dialogo tra religioni e fedi per favorire la conoscenza reciproca.

    Questi sforzi sono essenziali per tutelare la dignità umana, contrastare l’ignoranza, sconfiggere l’indifferenza.

    In momenti di crisi, di incertezza, di guerra – come quello che stiamo vivendo – è ancora più importante opporsi con fermezza all’uso politico dell’odio.

    Dobbiamo promuovere la tolleranza, il rispetto reciproco, l’amore per il prossimo - questi sono i veri ingredienti di una pace duratura. 

    La storia della vostra comunità è un esempio a cui guardare con orgoglio.

    Grazie.”

    In serata, il Ministro degli Esteri Yair Lapid ha accolto il Presidente del Consiglio Mario Draghi per un incontro su questioni bilaterali e sulle strategie per rafforzare ed approfondire ulteriormente le relazioni tra Italia e Israele.

    Sul tavolo anche temi quali la situazione geopolitica a seguito della guerra in Ucraina e della cooperazione tra Italia e Israele in merito.

    Il giorno seguente, il Presidente del Consiglio Draghi ha visitato lo Yad Vashem, l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme: "È stata una grande emozione visitare stamattina il memoriale dello Yad Vashem. La sua testimonianza contro l’odio, l’indifferenza, la violenza è particolarmente importante in questo momento." ha affermato il Primo Ministro israeliano a seguito della visita, alla quale è stato accompagnato da Dani Dayan, Presidente dello Yad Vashem, e da Gideon Saar, Vice Primo Ministro e Ministro della Giustizia israeliano.

    Nel pomeriggio, il Primo Ministro Naftali Bennett ha incontrato il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Dopo un amichevole colloquio incentrato sui forti legami tra Italia e Israele, i due hanno tenuto una conferenza stampa congiunta. Qui il discorso tenuto in tale occasione dal Primo Ministro israeliano:

    "Signor Presidente del Consiglio dell’Italia, amico mio, Mario Draghi, do il benvenuto a Lei e alla Sua intera delegazione a Gerusalemme, la capitale unita di Israele, cuore pulsante del popolo ebraico.

    Amico mio, a Gerusalemme ha avuto origine il legame tra il popolo ebraico e il popolo romano, e si può dire che oggi i rapporti siano un po' migliorati.

    Le nostre due nazioni, Italia e Israele, sono esempi di una moderna indipendenza rinnovata in terre antiche. Due nazioni che hanno ereditato i principi e le idee dagli antichi avi, loro fondatori, e due nazioni che hanno contribuito notevolmente al progresso della civiltà e ad una società sviluppata.

    È stato un nostro privilegio, mio e Suo, amico mio, guidare le due nuove-vecchie nazioni verso nuovi traguardi: abbiamo entrambi raggiunto la carica di Primo Ministro in maniera inconsueta, guidando governi unici che non c'erano mai stati prima, né in Israele né in Italia.

    Entrambi abbiamo aiutato i nostri paesi a tornare alla stabilità economica e siamo entrambi determinati ad agire in modo proattivo e pragmatico, a beneficio della prosperità e della sicurezza dei nostri popoli.

    Amico Mio, Signor Presidente del Consiglio Draghi, circa 10 anni fa, Lei ha pronunciato un famoso discorso rivelando il Suo approccio: 'Fare tutto ciò che è necessario'. Anche noi, insieme, faremo tutto il 'necessario' per rafforzare i rapporti tra i due Paesi.

    Sono lieto di dichiarare che il Presidente del Consiglio italiano e io abbiamo concordato di tenere presto un incontro intergovernativo G2G in Israele, dopo quasi un decennio in cui non se ne sono svolti. Penso che questo sia un passo molto importante.

    Una delle questioni principali di cui abbiamo parlato, e di cui parleremo più avanti nel corso della giornata, è la questione dell'energia. Attualmente l'Europa ha bisogno di energia al più presto possibile, e in Israele abbiamo gas naturale nelle nostre acque economiche. Questa è una buona notizia per Israele, per l’Italia e per l’Europa. Abbiamo parlato della cooperazione necessaria per portare il gas naturale di Israele anche in Europa.

    Auspico anche che arrivi il giorno in cui il Libano deciderà di essere disposto a sfruttare il gas naturale nelle sue acque economiche. È un peccato che la leadership in Libano, invece di produrre il gas a beneficio dei suoi cittadini, sia impegnata in liti interne ed esterne.

    Suggerisco al governo libanese di cogliere l'occasione per migliorare l'economia libanese e costruire un futuro migliore per il popolo libanese, e di iniziare ad affrontare questo problema.

    Signor Presidente del Consiglio Draghi, amico mio, vorrei ringraziarla per la sua profonda amicizia verso il popolo ebraico, per la sua ferma posizione contro l'antisemitismo e per la sua amicizia verso lo Stato ebraico, che è lo Stato di Israele. Ha anche dato alcuni consigli politici intelligenti, sulla base della Sua esperienza.

    Insieme siamo più forti."