Lunedì 10 luglio si è svolta una cerimonia per
ufficializzare la firma del primo accordo commerciale tra la Israel Electricity
Company (IEC) e l'Autorità Palestinese (PA), volto ad accrescere l'offerta di
energia elettrica nella Samaria settentrionale, e supplire il fabbisogno
essenziale per i mesi estivi e l'intero anno. L'accordo prevede l'attivazione
di una centrale elettrica sussidiaria, che contribuirà in modo significativo al
rafforzamento dell'economia palestinese.
Secondo l'accordo, la nuova centrale elettrica nell'area
Jenin, che inizierà a operare proprio in questi giorni, aumenterà la fornitura
di energia elettrica di circa 60 megawatt alla Samaria settentrionale (incluse
le città palestinesi di Jenin, Qabatiya e Tubas). In attesa di futuri accordi,
la nuova centrale sussidiaria è in grado di fornire fino a 135 megawatt. Questa
centrale è l'ultima delle quattro del suo genere di proprietà della ANP, tutte
in costruzione con aiuti economici provenienti dalla Banca Europea per gli
Investimenti (EBI).
La cerimonia per la firma dell'accordo si è svolta sotto
l'egida del Ministro israeliano dell'energia Yuval Steinitz, del Primo Ministro
dell'ANP Rami Hamdallah, del Presidente della IEC, Gen. (Riser. Yiftach
Ron-Tal, e del Coordinatore delle attività del governo nei Territori (COGAT),
Gen. Yoav (Poly) Mordechai.
Durante la cerimonia, il Ministro dell'Energia Yuval
Steinitz ha accolto con favore l'accordo, affermando: "Questo è
sicuramente un momento storico incoraggiante, in cui inauguriamo la prima centrale
sussidiaria dell'Autorità palestinese, e questo è molto entusiasmante e
incoraggiante. Israele è interessato a promuovere le infrastrutture
dell'elettricità, dell'acqua e del gas naturale nell'Autorità Palestinese, e
qui abbiamo di fronte il primo esempio di una collaborazione fruttuosa che può
portare prosperità. Sono molto contento della collaborazione a questo progetto,
che è interamente solo positivo, con l'auspicio che sia da modello per altri
progetti simili in futuro".
Il Primo Ministro palestinese Rami al-Hamdallah ha
riconosciuto tutto ciò e aggiunto che "la centrale sussidiaria Al-Jalameh
contribuirà di fatto a fornire energia elettrica sufficiente, e
contemporaneamente a rispondere al disavanzo elettrico del governatorato di
Jenin e delle città vicine. ... (Questa è) una visione strategica globale,
articolata dal nostro governo in stretta collaborazione con i nostri partner
locali e internazionali. Questo imponente impegno contribuisce all'attuazione
della nostra visione, evidenziando l'importanza dello sviluppo e degli
investimenti nel settore energetico".
Il Coordinatore delle attività del governo nei territori
(COGAT), dopo la cerimonia ha dichiarato: "La cerimonia di oggi
costituisce il primo passo dell'accordo sull'energia elettrica firmato un anno
fa, che garantisce a Israele il pagamento per l'approvvigionamento elettrico e
consente ai palestinesi di gestire in autonomia il settore dell'energia
elettrica. Oggi abbiamo firmato il quinto accordo negli ultimi tre anni. Quando
esiste un dialogo bilaterale diretto tra noi e i palestinesi, riusciamo a
conseguire obiettivi e accordi importanti. Il coordinamento e il collegamento
in ambiti civili e di sicurezza sono elementi significativi della stabilità in
Giudea e Samaria".
Tutte le fonti del settore stimano che dopo la messa in
opera di questa centrale, essa fornirà un'energia elettrica continua ed
efficiente per l'area di Jenin nel corso dei prossimi mesi estivi, che sono i
mesi di picco di consumo di energia elettrica nella regione settentrionale di
Giudea e Samaria.
Ricordiamo che questo accordo segue un precedente accordo
di principi siglato il 13 settembre 2016, che disciplinava il pagamento dei
debiti dell'Autorità Palestinese alla Società Elettrica Israeliana, e firmato
dal Ministro delle Finanze israeliano e dal Coordinatore delle attività del
governo nei territori da una parte, e da Hussein al-Sheikh, Ministro degli
Affari Civili nell'Autorità Palestinese dall'altra.