Il Primo Ministro Netanyahu ha pertanto nominato un gruppo di consulenti, che comprendeva il Segretario di Gabinetto Avichai Mandelblit, il Vice Procuratore Generale Dina Zilber (Consigliere), e Zvi Hauser. Al team è stato richiesto di esaminare le attuali modalità di preghiera, la necessità di apportare dei cambiamenti e il modo per attuare tali modifiche. Al fine di fugare ogni dubbio, va sottolineato che il gruppo
consultivo si è limitato a esaminare soltanto gli aspetti su citati, tralasciando
altre questioni relative allo status del Muro Occidentale nel suo contesto
nazionale e ufficiale, o altri problemi legati allo status delle denominazioni ebraiche
non ortodosse nello Stato di Israele.
Dopo
aver esaminato il problema da tutte le prospettive e dopo aver ascoltato le
parti interessate, il team di consulenza ha formulato una soluzione al centro
della quale vi è un ampliamento delle modalità di culto consentite presso il
Muro Occidentale, in modo da garantire a chiunque desideri pregare in questo
luogo la possibilità di farlo secondo il proprio costume e la propria fede. Tale
soluzione nasce dal tentativo di bilanciare i diritti di tutte le parti
interessate - in nome del rispetto, dell'uguaglianza e della libertà di
religione e di culto - in modo da preservare l’importanza storica, nazionale e
religiosa del Muro Occidentale per tutto il popolo ebraico.
La
decisione del team consultivo si basa su una sentenza della Corte Suprema che
rappresenta il risultato della lotta delle “Donne del Muro” e dei principi da loro
evidenziati. La soluzione combina il vecchio e il nuovo: da una parte il
mantenimento dello status quo esistente per quanto riguarda la maggior parte dei
fedeli nel piazzale del Muro del Pianto, e, dall’altra, la creazione, sia
fisica sia ideale, di un nuovo spazio per altre forme di preghiera ebraica
nella zona meridionale del Muro Occidentale. Tale soluzione è intesa, infatti,
sia per dar voce in maniera adeguata al pluralismo religioso nell’ebraismo garantendo
la possibilità alle varie denominazioni dell'ebraismo di pregare come
desiderano, sia per preservare le modalità di culto ortodosse esistenti nella
parte settentrionale del Muro. Tutto questo, nell'ambito della libertà di religione
e in linea con i principi di eguaglianza.
Di seguito sono riportati i principali punti della soluzione
proposta:
1.
Il Muro Occidentale, simbolo della rinascita nazionale, religiosa e culturale
del popolo ebraico, sarà aperto e accessibile a ogni Ebreo che desideri pregare
in modo consono alla propria identità e alla propria fede. A tal fine, oltre
all’area del piazzale dedicato alla preghiera, che esiste oggi lungo la parte
settentrionale del Muro Occidentale (di seguito: la sezione settentrionale), sarà
istituito un piazzale aggiuntivo lungo la zona meridionale del Muro
Occidentale, a sud del ponte della Porta dei Marocchini (di seguito: la sezione
meridionale). I due piazzali per la preghiera opereranno simultaneamente.
2.
Nella sezione settentrionale, le preghiere saranno recitate secondo i riti
ebraici ortodossi, in conformità con la legge ebraica così come esercitata dal
Gran Rabbinato di Israele, che comprende, tra l'altro, la separazione tra la
sezione femminile e quella maschile; le preghiere delle donne saranno recitate
in conformità con quest’usanza. Nella sezione meridionale, le preghiere saranno
recitate in conformità con il costume pluralista ed egualitario in modo da garantire
una soluzione soddisfacente per gli amanti delle diverse confessioni non
ortodosse, soprattutto per l'Ebraismo Conservativo e l'Ebraismo Riformista. In
generale, in questo piazzale tutti i fedeli pregheranno insieme, senza
separazione tra uomini e donne. Al tempo stesso, e tenendo conto del carattere
pluralistico di questa sezione, le “Donne del Muro”, che da oltre 25 anni lottano
per avere il diritto a pregare secondo le loro convinzioni presso il Muro
Occidentale, avranno la possibilità di allestire un’area separata riservata
alle preghiere delle donne in occasione di ricorrenze come Rosh Chodesh e
Ta'anit Esther, e in altri momenti per i quali il supervisore della sezione
meridionale fornirà permessi speciali, in conformità con il parere del
Consiglio della Sezione meridionale.
3.
La sezione meridionale sarà allestita in modo da costituire non solo un luogo
di preghiera accessibile e visibile, ma soprattutto una parte integrante del
complesso del Muro Occidentale. Va
sottolineato che i preparativi per adibire l’area ad un piazzale dedicato alla
preghiera come su citato verranno intrapresi tenendo in considerazione il fatto
che l’area, che oggi costituisce un parco archeologico, contiene reperti
archeologici risalenti alla distruzione di Gerusalemme e, quindi,
caratterizzati da un elevatissimo valore culturale, scientifico, storico e
nazionale. Di conseguenza, i cambiamenti previsti per far spazio al percorso
verranno apportati in modo tale da garantire la tutela, per quanto possibile,
dei predetti reperti archeologici, in conformità con la legge e con il permesso
da parte del direttore generale della Israel Antiquities Authority , come previsto
dalla Legge di Antichità, 1978.
4. Lo
spiazzo sovrastante, che si trova a ovest della sezione settentrionale, servirà
come luogo di riunione, come via di passaggio alla sezione di preghiera, e, a
volte, come area per ospitare cerimonie di carattere governativo e militare
nazionale. In generale, non si potranno recitare preghiere in questo settore e
non ci sarà separazione tra uomini e donne. Ciò non esclude preghiere recitate
in occasioni speciali - durante i Tre Pellegrinaggi, i “Giorni di timore
reverenziale” (Selichot), il Giorno di Gerusalemme e il 9 di Av, così come le
grandi convocazioni di preghiera – sempre che il numero di fedeli atteso per
queste preghiere superi la capacità massima della sezione settentrionale. In
questi casi, e solo durante i momenti di preghiera, le modalità di preghiera
osservate nelle aree dello spiazzo superiore (la cui dimensione sarà regolata a
seconda del numero di fedeli presenti) corrisponderanno alle modalità della sezione
settentrionale. Tutti gli aspetti della gestione dello spiazzo superiore
rimarranno sotto la competenza del Rabbino del Muro Occidentale e dei Luoghi Sacri
d’Israele e della Western Wall Heritage Foundation.
5.
L’accesso alle due sezioni per la preghiera, a nord e a sud, sarà gratuito e
aperto a tutti coloro che desiderano entrare a visitare, per culto o per
qualsiasi altro scopo, a condizione che la condotta dei visitatori sia conforme
alle modalità di preghiera della sezione visitata.
6.
La gestione della sezione settentrionale, sia da un punto di vista
amministrativo che religioso, resterà sotto la competenza del Garante dei
Luoghi Santi degli ebrei (vale a dire il Rabbino del Muro Occidentale).
L’Amministrazione degli stessi aspetti nella sezione meridionale sarà affidata
al suo supervisore, cioè al direttore generale della Presidenza del Consiglio
dei Ministri o uno dei suoi rappresentanti o di uno dei Vice Segretari di
Gabinetto, nominato a tale scopo dal Primo Ministro. Accanto al supervisore, un
Consiglio determinerà le modalità di preghiera nella sezione ed istruirà il
supervisore sull'esercizio delle loro autorità. I membri del Consiglio saranno:
il Presidente dell'Agenzia Ebraica per Israele, che presiederà il Consiglio;
cinque funzionari nominati dal Primo Ministro; il Direttore Generale della
Israel Antiquities Authority; e sei rappresentanti, anch’essi nominati dal
Primo Ministro, che rappresenteranno il pubblico dei fedeli nella parte
meridionale. Questo meccanismo condurrà ad una gestione equilibrata, sensibile,
ma al tempo stesso innovativa, caratteristiche necessarie considerata le
complessità dovute alla duplice natura della suddetta zona (che, come già
ricordato, combina un’area di preghiera e un sito archeologico).
7.
La soluzione proposta sarà fissata con un emendamento alla Normativa del 1981 per
la tutela dei Luoghi Sacri ebraici.
8.
Fino a quando il quadro proposto non sarà attuato in modo da fornire una
soluzione adeguata alle esigenze di preghiera delle “Donne del Muro”, le
modalità di preghiera presso il Muro Occidentale rimarranno invariate.
Il quadro
proposto si impegna a rispettare i diritti e le esigenze di tutte le parti
interessate. Incorpora tradizione e innovazione; dimostra equilibrio e riflette
la complessità della situazione. È caratterizzato sia dall'attenzione sia dalla
speranza che il Muro Occidentale cessi di essere una zona di controversie e che
il suo carattere unificante venga presto ripristinato, in modo che possa recare
beneficio al suo status unico di luogo nazionale e religioso per tutto il
popolo ebraico.