Nuove disposizioni per la preghiera al Muro Occidentale

Nuove disposizioni per pregare al Muro del Pianto

  •   Un team consultivo governativo ha deciso di ampliare le modalità di culto consentite presso il Muro Occidentale
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    Le nuove disposizioni nascono dal tentativo di bilanciare i diritti di tutte le parti interessate, in nome del rispetto, dell'uguaglianza e della libertà di religione e di culto, in modo da preservare l’importanza storica, nazionale e religiosa del Muro Occidentale per tutto il popolo ebraico.

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  • Aree di preghiera al Muro Occidentale a Gerusalemme
     
     Il Muro Occidentale, meglio noto in italiano come “Muro del Pianto”, ovvero tutto ciò che resta del muro portante della spianata del Secondo Tempio, attualmente costituisce il luogo di culto più importante per il popolo ebraico. Da anni il Muro Occidentale attrae molte persone in quanto luogo di importanza unica a livello storico, nazionale e religioso. Secondo i dati raccolti nel corso degli ultimi anni, più di 10 milioni di persone visitano il Muro Occidentale ogni anno. La maggior parte dei fedeli che si reca presso l’attuale piazzale del Muro Occidentale prega secondo il rito che viene comunemente definito ortodosso. Tuttavia, ci sono persone che desiderano pregare in quel luogo in modo diverso, secondo la propria identità, percorso e tradizione.

    Nel corso degli ultimi anni il dibattito pubblico sul tema delle modalità di preghiera consentite al Muro Occidentale - che vede da una parte i membri dell’organizzazione “Donne del Muro”, che desiderano pregare con modalità diverse da quella ortodossa nel piazzale riservato alle donne al Muro occidentale e dall’altra la dura resistenza a queste modalità di culto da parte del pubblico ortodosso - è diventato progressivamente più aspro. La querelle ha messo in evidenza la necessità di rivedere gli esistenti accordi sulle modalità di preghiera al Muro Occidentale.​

    Il Primo Ministro Netanyahu ha pertanto nominato un gruppo di consulenti, che comprendeva il Segretario di Gabinetto Avichai Mandelblit, il Vice Procuratore Generale Dina Zilber (Consigliere), e Zvi Hauser. Al team è stato richiesto di esaminare le attuali modalità di preghiera, la necessità di apportare dei cambiamenti e il modo per attuare tali modifiche. ​​​​Al fine di fugare ogni dubbio, va sottolineato che il gruppo consultivo si è limitato a esaminare soltanto gli aspetti su citati, tralasciando altre questioni relative allo status del Muro Occidentale nel suo contesto nazionale e ufficiale, o altri problemi legati allo status delle denominazioni ebraiche non ortodosse nello Stato di Israele.

    Dopo aver esaminato il problema da tutte le prospettive e dopo aver ascoltato le parti interessate, il team di consulenza ha formulato una soluzione al centro della quale vi è un ampliamento delle modalità di culto consentite presso il Muro Occidentale, in modo da garantire a chiunque desideri pregare in questo luogo la possibilità di farlo secondo il proprio costume e la propria fede. Tale soluzione nasce dal tentativo di bilanciare i diritti di tutte le parti interessate - in nome del rispetto, dell'uguaglianza e della libertà di religione e di culto - in modo da preservare l’importanza storica, nazionale e religiosa del Muro Occidentale per tutto il popolo ebraico.

    La decisione del team consultivo si basa su una sentenza della Corte Suprema che rappresenta il risultato della lotta delle “Donne del Muro” e dei principi da loro evidenziati. La soluzione combina il vecchio e il nuovo: da una parte il mantenimento dello status quo esistente per quanto riguarda la maggior parte dei fedeli nel piazzale del Muro del Pianto, e, dall’altra, la creazione, sia fisica sia ideale, di un nuovo spazio per altre forme di preghiera ebraica nella zona meridionale del Muro Occidentale. Tale soluzione è intesa, infatti, sia per dar voce in maniera adeguata al pluralismo religioso nell’ebraismo garantendo la possibilità alle varie denominazioni dell'ebraismo di pregare come desiderano, sia per preservare le modalità di culto ortodosse esistenti nella parte settentrionale del Muro. Tutto questo, nell'ambito della libertà di religione e in linea con i principi di eguaglianza.

    Di seguito sono riportati i principali punti della soluzione proposta:

    1. Il Muro Occidentale, simbolo della rinascita nazionale, religiosa e culturale del popolo ebraico, sarà aperto e accessibile a ogni Ebreo che desideri pregare in modo consono alla propria identità e alla propria fede. A tal fine, oltre all’area del piazzale dedicato alla preghiera, che esiste oggi lungo la parte settentrionale del Muro Occidentale (di seguito: la sezione settentrionale), sarà istituito un piazzale aggiuntivo lungo la zona meridionale del Muro Occidentale, a sud del ponte della Porta dei Marocchini (di seguito: la sezione meridionale). I due piazzali per la preghiera opereranno simultaneamente.

    2. Nella sezione settentrionale, le preghiere saranno recitate secondo i riti ebraici ortodossi, in conformità con la legge ebraica così come esercitata dal Gran Rabbinato di Israele, che comprende, tra l'altro, la separazione tra la sezione femminile e quella maschile; le preghiere delle donne saranno recitate in conformità con quest’usanza. Nella sezione meridionale, le preghiere saranno recitate in conformità con il costume pluralista ed egualitario in modo da garantire una soluzione soddisfacente per gli amanti delle diverse confessioni non ortodosse, soprattutto per l'Ebraismo Conservativo e l'Ebraismo Riformista. In generale, in questo piazzale tutti i fedeli pregheranno insieme, senza separazione tra uomini e donne. Al tempo stesso, e tenendo conto del carattere pluralistico di questa sezione, le “Donne del Muro”, che da oltre 25 anni lottano per avere il diritto a pregare secondo le loro convinzioni presso il Muro Occidentale, avranno la possibilità di allestire un’area separata riservata alle preghiere delle donne in occasione di ricorrenze come Rosh Chodesh e Ta'anit Esther, e in altri momenti per i quali il supervisore della sezione meridionale fornirà permessi speciali, in conformità con il parere del Consiglio della Sezione meridionale.

    3. La sezione meridionale sarà allestita in modo da costituire non solo un luogo di preghiera accessibile e visibile, ma soprattutto una parte integrante del complesso del Muro Occidentale.   Va sottolineato che i preparativi per adibire l’area ad un piazzale dedicato alla preghiera come su citato verranno intrapresi tenendo in considerazione il fatto che l’area, che oggi costituisce un parco archeologico, contiene reperti archeologici risalenti alla distruzione di Gerusalemme e, quindi, caratterizzati da un elevatissimo valore culturale, scientifico, storico e nazionale. Di conseguenza, i cambiamenti previsti per far spazio al percorso verranno apportati in modo tale da garantire la tutela, per quanto possibile, dei predetti reperti archeologici, in conformità con la legge e con il permesso da parte del direttore generale della Israel Antiquities Authority , come previsto dalla Legge di Antichità, 1978.

    4. Lo spiazzo sovrastante, che si trova a ovest della sezione settentrionale, servirà come luogo di riunione, come via di passaggio alla sezione di preghiera, e, a volte, come area per ospitare cerimonie di carattere governativo e militare nazionale. In generale, non si potranno recitare preghiere in questo settore e non ci sarà separazione tra uomini e donne. Ciò non esclude preghiere recitate in occasioni speciali - durante i Tre Pellegrinaggi, i “Giorni di timore reverenziale” (Selichot), il Giorno di Gerusalemme e il 9 di Av, così come le grandi convocazioni di preghiera – sempre che il numero di fedeli atteso per queste preghiere superi la capacità massima della sezione settentrionale. In questi casi, e solo durante i momenti di preghiera, le modalità di preghiera osservate nelle aree dello spiazzo superiore (la cui dimensione sarà regolata a seconda del numero di fedeli presenti) corrisponderanno alle modalità della sezione settentrionale. Tutti gli aspetti della gestione dello spiazzo superiore rimarranno sotto la competenza del Rabbino del Muro Occidentale e dei Luoghi Sacri d’Israele e della Western Wall Heritage Foundation.

    5. L’accesso alle due sezioni per la preghiera, a nord e a sud, sarà gratuito e aperto a tutti coloro che desiderano entrare a visitare, per culto o per qualsiasi altro scopo, a condizione che la condotta dei visitatori sia conforme alle modalità di preghiera della sezione visitata.

    6. La gestione della sezione settentrionale, sia da un punto di vista amministrativo che religioso, resterà sotto la competenza del Garante dei Luoghi Santi degli ebrei (vale a dire il Rabbino del Muro Occidentale). L’Amministrazione degli stessi aspetti nella sezione meridionale sarà affidata al suo supervisore, cioè al direttore generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri o uno dei suoi rappresentanti o di uno dei Vice Segretari di Gabinetto, nominato a tale scopo dal Primo Ministro. Accanto al supervisore, un Consiglio determinerà le modalità di preghiera nella sezione ed istruirà il supervisore sull'esercizio delle loro autorità. I membri del Consiglio saranno: il Presidente dell'Agenzia Ebraica per Israele, che presiederà il Consiglio; cinque funzionari nominati dal Primo Ministro; il Direttore Generale della Israel Antiquities Authority; e sei rappresentanti, anch’essi nominati dal Primo Ministro, che rappresenteranno il pubblico dei fedeli nella parte meridionale. Questo meccanismo condurrà ad una gestione equilibrata, sensibile, ma al tempo stesso innovativa, caratteristiche necessarie considerata le complessità dovute alla duplice natura della suddetta zona (che, come già ricordato, combina un’area di preghiera e un sito archeologico).

    7. La soluzione proposta sarà fissata con un emendamento alla Normativa del 1981 per la tutela dei Luoghi Sacri ebraici.

    8. Fino a quando il quadro proposto non sarà attuato in modo da fornire una soluzione adeguata alle esigenze di preghiera delle “Donne del Muro”, le modalità di preghiera presso il Muro Occidentale rimarranno invariate.

    Il quadro proposto si impegna a rispettare i diritti e le esigenze di tutte le parti interessate. Incorpora tradizione e innovazione; dimostra equilibrio e riflette la complessità della situazione. È caratterizzato sia dall'attenzione sia dalla speranza che il Muro Occidentale cessi di essere una zona di controversie e che il suo carattere unificante venga presto ripristinato, in modo che possa recare beneficio al suo status unico di luogo nazionale e religioso per tutto il popolo ebraico.​