Grazie anche al lavoro dell’Ambasciata di Israele in Italia, la mostra, frutto della collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero per gli Affari Strategici e la Diplomazia Pubblica israeliani, vede Roma come prima tappa del suo lungo tour mondiale che comprenderà Francia, Russia, Corea del Sud, Giappone, Cina, Stati Uniti. Durante la conferenza stampa tenutasi poche ore prima dell’inaugurazione, S.E. Naor Gilon, Ambasciatore di Israele in Italia, si è detto entusiasta della scelta della capitale italiana come sede della prima mondiale della mostra: “Questa scelta è simbolo delle importanti e solide relazioni che legano i nostri due paesi e i nostri due popoli”.
Tra i presenti alla conferenza stampa anche Alessandro Cecchi Paone, in veste di moderatore, Joel Lion, Direttore Affari Pubblici del Ministero degli Affari Esteri israeliano, che ha spiegato come il numero delle porte rifletta i nove valori universali, tra cui l’ospitalità, l’istruzione e l’aiuto verso il prossimo, e Alessandro Nicosia, Direttore del Complesso del Vittoriano, che ha esaltato non solo la tecnologia israeliana, sempre all’avanguardia su scala mondiale, ma anche l’uso creativo che ne è stato fatto in questa mostra.
La presentazione della mostra è proseguita con una serata inaugurale a cui hanno partecipato anche il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiana Stefania Giannini e il vice ministro degli Esteri israeliano Tzipi Hotovely le quali, in seguito alla visita dell’esposizione, hanno ribadito reciproca stima e amicizia che lega l'Italia e Israele. Inoltre, il Vice Ministro Hotovely ha voluto sottolineare l’importanza dell’esposizione in quanto mezzo nuovo ed originale per far conoscere il vero volto di Israele andando oltre le stereotipate immagini fornite dai media.