"Quando abbiamo iniziato, 10 anni fa,
qui era come essere su un'isola, ma ora è incredibile quel che sta
succedendo".
La scena dell’hi-tech a Gerusalemme sta
crescendo in modo esponenziale. Grazie alle attività
accademiche e all'assistenza sanitaria – oltre che agli incentivi fiscali – il
numero di start-up hi-tech nella capitale d’Israele è cresciuto da 200 a oltre di
600 dal 2012.
La città, la cui economia è stata per
lungo tempo in affanno a causa dell’alto tasso di disoccupazione fra i suoi
residenti arabi e ultra-ortodossi, sta ora sperimentando ciò che alcuni definiscono
una rinascita economica. Lo scorso anno, infatti, la rivista Time ha definito
Gerusalemme uno degli hub di hi-tech in più più rapida crescita al mondo.
Secondo i CEO di due delle sue imprese più
fiorenti, questo è solo l'inizio di una crescita senza precedenti, che
renderebbe la capitale una "Start-Up City".
Jon Medved, CEO e fondatore di OurCrowd,
una piattaforma di venture capital lanciata nel 2013, potrebbe essere il
principale protagonista dell’effervescente scena tecnologica della città.
Un leader nel mondo degli affari con 30
anni di esperienza, Medved ha detto di recente che OurCrowd è oggi il più
grande sito di crowdfunding del mondo, con 16.000 membri in 110 paesi e
investimenti di oltre 320 milioni di dollari in 100 società.
Alla domanda perché ha preferito
Gerusalemme a Tel Aviv, centro nevralgico dell’hi-tech israeliano, Medved ha risposto con
una risata: "Il principale richiamo per basare l'azienda a Gerusalemme è
che sta a due minuti a piedi da casa mia".
"Ho creato società e compagnie a
Gerusalemme per decenni", ha detto. "Sono un Gerusalemmita, e penso
che sia straordinariamente importante avere nella nostra città un business
tecnologico crescente e fiorente e non soltanto il tipo di economia di base
esistente nel paese".
Medved sostiene che l'accesso diretto alla
Hebrew University e la sua squadra di talenti crescenti hanno dimostrato di
produrre preziosi risultati. Una delle aziende tecnologiche di maggior successo
dell’ultimo decennio è Mobileye, con base a Gerusalemme e con un valore di
mercato di 9 miliardi di dollari (nel Marzo 2017, Mobileye è stata acquistata da Intel per 15,3 miliardi di dollari).
"La Hebrew University produce aziende
come BriefCam, una smart video company, e HIL, che sta costruendo una nuova
macchina per terapia protonica, e al momento si parla di oltre 100 nuove
start-up all'anno che si formano a Gerusalemme", concluse Medved.
"Qui c'è un sacco di capitale
umano", prosegue. "Quando cerchi un posto per creare un’azienda startup,
cerchi un paio di cose: in primo luogo il capitale umano, la gente disponibile
che puoi assumere. E per noi in particolare, data la natura globale del nostro
business, tutti gli immigrati qui sono veramente di grande aiuto. Abbiamo anglofoni,
ispanofoni, sinofoni, sono tutti qui".
"La gente si dimentica di quanto sia
cosmopolita Gerusalemme ", dice Medved, "e riceve sempre questo
lavaggio del cervello sull’essere Haredìm [gli ebrei ultra-ortodossi] e niente
affatto tecnologici. Ma, prima di tutto, questa è una città universitaria, e a
Gerusalemme ci sono più studenti che in qualsiasi altra città in Israele ".
Ricordando il progetto di un quartiere
degli affari che si affacci all’ingresso occidentale della città, e che sarà
raggiungibile con un treno ad alta velocità da e per Tel Aviv, Medved ha
dichiarato che il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat sta ponendo le basi per uno
degli hub tecnologici più degni di rispetto al mondo .
"Penso che sarà una svolta completa"
dice Medved. "Interverrà su una scena già entusiasmante e dinamica e la
proietterà alla velocità della luce. Quando ho mostrato i bozzetti del
rendering [del un nuovo quartiere d'affari] di un artista un gruppo di
investitori in Cina, nelle ultime due settimane, sono rimasti tutti strabiliati.
Vogliono tutti sapere come poter acquistare alberghi e edifici per
uffici".
Un'altra impresa fiorente a Gerusalemme è
l'Oramed Pharmaceuticals, una società di biotecnologie pubbliche che lavora con
l’Hadassah-University Medical Center di Ein Kerem, per sviluppare sistemi di
somministrazione orale per farmaci iniettabili, tra cui l'insulina orale per la
cura del diabete.
Il suo CEO Nadav Kidron, un gerusalemmita
in pianta stabile, ha dichiarato che la società ha recentemente firmato un
accordo per oltre 50 milioni di dollari con una ditta farmaceutica cinese.
L’Hadassah è stata una variabile chiave
nella decisione di stabilirsi nella capitale, perché Gerusalemme è molto di più
di quel che si vede a occhio nudo.
"Questa è la capitale di Israele, e
non c'è ragione di avere qui soltanto le nostre scoperte archeologiche e gli
uffici governativi", dice Kidron. "Non c'è motivo per cui la comunità
tecnologica e biotecnologica non possa essere vibrante e dinamica anche qui".
Kidron ci dice che gli israeliani che si
comportano "come se andare a Gerusalemme fosse come recarsi in un altro
paese" sono una delle maggiori sfide da affrontate quando si opera fuori
dalla capitale.
"La gente dice: "Oh mio Dio,
quand’è che vieni a Tel Aviv, così possiamo programmare una riunione?", ci
dice Kidron ridendo.
"Quando abbiamo iniziato, 10 anni fa,
qui era come essere su un'isola, ma ora è incredibile quel che sta succedendo".
Helen Wexler, direttore di JNext, un ramo
imprenditoriale hi-tech dell'Autorità per lo Sviluppo di Gerusalemme, ha
dichiarato che l'ecosistema hi-tech di Gerusalemme è straordinariamente
positivo e pronto per un’enorme crescita.
Wexler elenca la natura dei professionisti
che lavorano nella capitale – in concomitanza con gli incentivi fiscali
governativi e una squadra di laureati di enorme talento – tra i motivi per cui
le aziende trovano sempre più attraente avviare un’attività a Gerusalemme. E
sottolinea ancora le previsioni di crescita che indicano come Gerusalemme sia
pronta per essere uno dei principali 25 “tech echosystem” al mondo per i
prossimi 10 anni.
“Abbiamo assistito a una crescita
esponenziale”, dice la Wexler, e cita il numero in rapida ascesa di conferenze
in ambito tecnologico svoltesi nella capitale israeliana come uno dei principali
indicatori.
“Nel 2012 si erano tenuti soltanto 30
eventi di ambito tecnologico in città nell’arco dell’intero anno”, conclude
Wexler; “Mentre, l’anno scorso, si sono avuti oltre 350 eventi del genere”.
By Daniel K. Eisenbud
Fonte:
http://www.jpost.com/Business-and-Innovation/Tech/Growth-of-hi-tech-turning-Jerusalem-into-Start-Up-City-474422