L'Unione Europea riconsidera l'accordo nucleare con l'Iran

L'UE riconsidera l'accordo nucleare con l'Iran

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    I punti salienti del discorso del Primo Ministro Yair Lapid riguardo alla possibilità delineata dall'Unione Europea e da altri Paesi occidentali, di riconsiderare l’accordo sul nucleare iraniano:
    "Una settimana fa, l'Unione Europea ha presentato all'Iran la sua ‘ultima offerta’ per riconsiderare un accordo nucleare. È stato detto: ‘prendere o lasciare’. Gli iraniani, come sempre, non hanno detto di no, bensì: ‘sì, ma…’ e hanno inviato una loro bozza con più modifiche e richieste.
    Da allora ci sono state diverse discussioni sul tema. Gli iraniani avanzano di nuovo richieste e, ancora una volta, i negoziatori sono pronti a fare concessioni. Non è la prima volta che succede. I paesi occidentali tracciano una linea rossa, gli iraniani la ignorano e la linea rossa viene spostata.
    [...]
    Sul tavolo in questo momento c'è un pessimo accordo [che] darebbe all'Iran cento miliardi di dollari l'anno. Questi soldi non servirebbero a costruire scuole o ospedali [ma] a minare la stabilità del Medio Oriente e a diffondere il terrore in tutto il mondo, [oltre a] rafforzare il programma nucleare iraniano.
    Israele non è contrario a qualsiasi accordo. Siamo contrari a questo accordo, perché è pessimo. [...] Ai nostri occhi, non soddisfa gli standard fissati dallo stesso presidente Biden: impedire all'Iran di diventare uno Stato nucleare.
    Questo accordo mette in pericolo l'indipendenza dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, l'AIEA, in quanto genera un'enorme pressione politica su quest’ultima per far sì che essa chiuda i fascicoli aperti senza completare le relative indagini professionali.
    [...]
    Abbiamo un dialogo aperto con l'amministrazione americana su tutte le questioni di disaccordo. [...] In questi giorni ho parlato con il Presidente della Francia e il Cancelliere della Germania. Abbiamo un dialogo fitto e quasi quotidiano con il Regno Unito.
    Ho detto loro che questi negoziati hanno raggiunto il punto in cui devono fermarsi e dire "basta". Detto ciò, abbiamo chiarito a tutti che se verrà firmato un accordo, esso non vincolerà Israele. Agiremo per impedire che l'Iran diventi uno stato nucleare.
    Non siamo preparati a vivere con una minaccia nucleare sopra le nostre teste, proveniente da un regime islamico estremista e violento. Questo non accadrà, perché non lasceremo che accada."​
     
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