Giorno della Memoria: il messaggio di S.E. Dror Eydar

Giorno della Memoria 2022

  •   Il messaggio di S.E. Dror Eydar
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    Care amiche e cari amici,

    La Shoah non è semplicemente un altro avvenimento nel regolare scorrimento della storia. È l’irruzione di un’altra dimensione nella storia umana.

    Ci sono stati fenomeni di genocidio nel corso della storia, ma un fenomeno come l’Olocausto non è mai esistito prima.

     

    Si è trattato di un piano sistematico da parte di uno stato avanzato, che ha dedicato tutte le sue risorse militari, economiche e culturali a una diabolica macchinazione, per sterminare gli ebrei del mondo. Questo, mentre l’ebraismo europeo non minacciava i tedeschi.

     

    Chiunque visiti ciò che resta dei campi di sterminio allestiti dai nazisti, non è più la stessa persona dopo la visita.

    Ad Auschwitz fu deportata nel 1944 anche la bisnonna materna dei miei figli, che sono ormai la quarta generazione da quelle atrocità. Capite quindi che c’è un filo terribile, che collega Auschwitz direttamente con i miei discendenti.

     

    L’Olocausto non è piombato su di noi del tutto a sorpresa. È stato il culmine di migliaia di anni di persecuzione del popolo ebraico, su base religiosa, razziale e nazionale.

     

    Dall’ultima distruzione di Gerusalemme e di Israele nel primo secolo d.C., gli ebrei hanno vagato per il mondo senza una patria, alla mercé degli altri.

     

    Ci siamo fermati là, dove ci permettevano di stare. 

    Ma, era sempre temporaneo. La deportazione era il caso meno grave. In molti casi gli ebrei erano regolarmente soggetti a sommosse e spargimenti di sangue, umiliazioni, omicidi e al furto di tutte le loro proprietà.

     

    La base concettuale di questo comportamento, sta nel termine “antisemitismo”. Dall’alba della nostra esistenza, altre nazioni ci hanno contrassegnati come “altri”, come coloro che non appartengono alla famiglia delle nazioni. 

     

    Questa “alterità” ha portato alla “normalizzazione” del colpire gli ebrei, e all’estremo storico di quel colpire continuamente gli ebrei, c’è la Shoah.

     

    Ma bisogna sapere anche questo: l’Olocausto non finì nel 1945. Ha avuto un epilogo riparatore: l’istituzione dello Stato di Israele. 

     

    In questo paese abbiamo radunato profughi ebrei da tutto il mondo, profughi dell’Olocausto dall’Europa e profughi ebrei dai paesi arabi o musulmani – tra loro anche i miei genitori fuggiti dall’Iran, che oggi minaccia Israele con le stesse parole che abbiamo sentito solo ottant’anni fa nella Germania nazista.

     

    Quei profughi hanno trasformato una regione desolata, per lo più desertica, in un paradiso. Mettiamo le nostre idee, sviluppi scientifici, tecnologia e altro, a disposizione e a beneficio di tutta l’umanità.

    Tuttavia, anche dopo il campanello d’allarme della Shoah, abbiamo scoperto che l’antisemitismo e l’odio per gli ebrei non sono scomparsi. Non sto parlando solo del vecchio, “ordinario” antisemitismo. Abbiamo imparato a riconoscerlo, e i paesi occidentali – Italia compresa – lo stanno combattendo in modo ammirevole.

     

    Sto parlando del nuovo antisemitismo, cioè dell’odio per il sionismo e per lo Stato di Israele.  Gli odiatori di Israele hanno imparato a mascherare il loro odio per il popolo eterno, in odio per il suo unico paese.

     

    Il sionismo è l’espressione politica del sogno millenario di tornare a casa a Sion. Chiunque si opponga al sionismo o allo stato degli ebrei, si oppone alla piena e sicura esistenza degli ebrei nella loro patria. Anche questa è una lezione che deve essere appresa dall'Olocausto.

     

    Lo studio della Shoah e il ricordo di quanto accaduto qui, in suolo europeo di recente, sono una polizza assicurativa dell’umanità per un futuro migliore.

     

    Il profeta Isaia, uomo dell’Ottavo secolo a.C. a Gerusalemme, ha descritto nella sua profezia le tenebre che coprirono il mondo in quella terribile guerra, e anche le successive consolazione e redenzione che ho descritto sopra:

     

    «Sorgi, risplendi, perché viene la tua luce…

    Poiché, ecco, mentre le tenebre ricoprono la terra,

    densa nube avvolge le nazioni;

    ma sopra di te rifulgerà il Signore […]

    Alza gli occhi e guarda intorno: […]

    Tutti si sono raccolti,

    e vengono a te

    I tuoi figli vengono da lontano […]

    E i figli dei tuoi oppressori

    verranno a te, a capo chino

     […]

    Mentre prima eri abbandonata e odiata,

    e nessuno passava per il tuo territorio,

    io farò di te l’orgoglio dei secoli,

    la gioia di tutte le generazioni»

    Amen.

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