Disegnare l’Ebraico: interpretazione artistica delle lettere dell’Alef Bet

Disegnare l'Ebraico

  •   Interpretazione artistica delle lettere dell’Alef Bet
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    Scoprire la lingua ebraica attraverso il disegno creativo. Questo l’obiettivo di “Disegnare l’ebraico”, progetto originale per la promozione della conoscenza dell’ebraico organizzato dall’Ambasciata di Israele in Italia e dall’Istituto Europeo di Design di Roma (IED Roma), con il contributo del Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara. 

    L'iniziativa, sviluppata all'interno della Unit Progetti Speciali di IED Roma, ha coinvolto gli studenti del secondo anno del corso di Illustrazione e Animazione, i quali hanno esposto questo pomeriggio, presso l'Aula Magna della sede romana di Arti Visive, originali rappresentazioni artistiche delle lettere ebraiche elaborate nel corso del progetto.

    Il percorso formativo, iniziato lo scorso novembre e articolato in una serie di incontri, ha offerto agli studenti dello IED Roma, seguiti dal Coordinatore del corso, Stefano Bessoni e dalla docente Cristina Damiani, l’opportunità di conoscere la lingua ebraica da un punto di vista storico, culturale e, soprattutto, grafico. Le lezioni hanno visto la partecipazione di Smadar Shapira e Maya Katzir, rispettivamente Consigliere per gli Affari Pubblici e Addetta Culturale dell’Ambasciata d’Israele in Italia, di Amedeo Spagnoletto, Direttore del MEIS e Sofèr (parola ebraica con cui si indica lo scriba di testi sacri ebraici), e di Ely Rozenberg, designer israeliano e Coordinatore dei corsi di Design alla Rome University of Fine Arts (RUFA).

    La rinascita della lingua ebraica è un evento unico nella storia moderna. Per circa duemila anni, infatti, le comunità ebraiche di tutto il mondo hanno impiegato l’ebraico esclusivamente come lingua liturgica per fini religiosi e come lingua scritta per comunicare tra loro. Fu tra fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento che l’ebraico, da lingua esclusivamente sacra e scritta, tornò ad essere lingua parlata, divenendo nel 1948 la lingua ufficiale del neonato Stato di Israele. Il caso dell’ebraico è un raro esempio nella storia moderna di una lingua naturale senza alcun madrelingua divenuta in pochi decenni idioma di milioni di persone.

    I giovani illustratori hanno inoltre avuto modo di avvicinarsi al panorama artistico d’Israele, attraverso una visita guidata al padiglione israeliano della fiera di arte moderna e contemporanea “Roma Arte in Nuvola”, la quale ha scelto Israele come Paese ospite dell’esposizione alla sua prima edizione.

    Nel corso dell’evento odierno, posto a conclusione di un’intensa fase di studio e realizzazione dei disegni, gli studenti hanno presentato i propri lavori all’Ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, appassionato di filologia, e ai relatori coinvolti nel progetto.

    “Questo breve, intenso viaggio nella lingua scritta è stato un percorso ricco di storie, suggestioni e curiosità che hanno permesso ai nostri studenti di penetrare a fondo nella quotidianità di uno strumento di comunicazione ricchissimo ma allo stesso tempo poco conosciuto. E la collaborazione con l’Ambasciata d’Israele e il Museo di Ferrara è stata una tra le più stimolanti occasioni di confronto e di contaminazione artistica tra quelle, numerose, che IED porta avanti da anni con tutti i più prestigiosi istituti di cultura straniera presenti a Roma a in Italia”, ha dichiarato Max Giovagnoli, Coordinatore della Scuola di Arti Visive di IED Roma.

    “L’incontro tra tradizione ebraica e innovazione creativa italiana produce risultati straordinari”, ha esordito l’Ambasciatore Eydar. Il progetto “Disegnare l’ebraico”, realizzato con un istituto tanto prestigioso qual è lo IED Roma e con il prezioso supporto del MEIS, rappresenta un’ulteriore conferma della fertilità della cooperazione culturale tra i nostri Paesi, Israele ed Italia, culle di arte e passione per la bellezza. Le mie congratulazioni ai giovani illustratori coinvolti nell’iniziativa: auguro loro una carriera professionale brillante e ricca di soddisfazioni”. 

    "L'alfabeto ebraico è un universo variegato che si presta a letture stratificate e vari accenti, da quello rituale a quello mistico fino a quello artistico. È in grado di offrire una vera e propria lettura del mondo”, ha sottolineato Spagnoletto. “L'ebraico riesce ad affascinare sempre più pubblico: c'è chi rimane colpito dal fenomeno di rinascita della lingua nella modernità e chi apprezza l'estetica delle lettere. Un tema che è stato protagonista anche al MEIS con la mostra 'Il Rinascimento parla ebraico', occasione durante la quale abbiamo esposto straordinarie opere d'arte italiana del '500 dove spiccavano frasi e lettere dalle forme esotiche e intriganti, tanto per gli artisti, quanto per il pubblico. Partecipare a questo entusiasmante progetto è stata quindi la naturale prosecuzione di uno dei percorsi culturali che caratterizzano da sempre il nostro Museo, oltre a connettersi in modo esemplare al mio background di Sofèr, scriba di testi ebraici".