Abduction and murder of Muhammad Abu Khdeir 6 Jul 2014

RAPIMENTO E ASSASSINIO DI MUHAMMAD ABU KHDEIR

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    Diversi sospettati ebrei sono stati arrestati (6 luglio) per il rapimento e l'assassinio (il 2 luglio) di Muhammad Abu Khdeir di Shuafat, Gerusalemme. Netanyahu: "Prometto che gli autori di quest’orribile crimine affronteranno tutto il peso della legge"

     

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    Israel police collect evidence from the Jerusalem Forest where body was found Israel police collect evidence from the Jerusalem Forest where body was found : Reuters
     
     
    Sulla base di informazioni d’intelligence e operative, la polizia israeliana e la Israel Security Agency (ISA), questa mattina (domenica 6 luglio), hanno arrestato diversi ebrei sospettati di aver eseguito il sequestro, il 2 luglio, e l'omicidio di Muhammad Abu Khdeir di Shuafat, Gerusalemme . I sospettati sono stati interrogati presso una struttura ISA.

     
    Il Ministro della Pubblica Sicurezza Yitzhak Aharonovitch: "Il Distretto di Gerusalemme della Polizia Israele e l'ISA hanno arrestato alcuni giovani sospettati di essere coinvolti nell'omicidio di Muhammad Abu Khdeir.
     
    Lo Stato d'Israele è un paese che rispetta e fa rispettare la legge, e continuerà ad adottare un'azione decisa contro tutti coloro che violano la legge. Chiedo a tutti una prova di responsabilità e di lavorare per prevenire ulteriori disordini.
     
    Questo è stato un atto scioccante e inaccettabile, che qualsiasi persona sana di mente, di certo in un paese forte e democratico come lo Stato di Israele, deve condannare con fermezza".
     
     
    Il primo ministro Binyamin Netanyahu:.." Vorrei inviare le mie condoglianze alla famiglia Abu Khdeir. Prometto che gli autori di quest’orribile crimine, che deve essere risolutamente condannato nel modo più forte, affronteranno tutto il peso della legge. So che nella nostra società, la società di Israele, non c'è posto per simili assassini. Ed è esattamente questa la differenza tra noi e i nostri vicini. Essi considerano eroi gli assassini. Intitolano loro delle piazze. Noi no. Noi li condanniamo, li mettiamo sotto processo e li metteremo in prigione.
     
    E non è l'unica differenza. Mentre noi processiamo questi assassini, nell'Autorità palestinese c'è continuo incitamento alla distruzione dello Stato di Israele. È un punto fermo dei loro media ufficiali e del loro sistema educativo..
     
    Questo è un conflitto asimmetrico. Noi non cerchiamo la loro distruzione; mentre loro insegnano a un ampio segmento della loro società a perseguire la nostra distruzione. E ciò deve finire. C'è troppa sofferenza. C'è troppo dolore.
     
    Noi non facciamo differenza fra terroristi e risponderemo a tutti loro, indipendentemente dalla loro provenienza, con mano ferma. Non permetteremo a estremisti, da qualunque parte essi provengano, di infiammare la regione e spargere altro sangue.
     
    Ho fatto visita oggi alle famiglie di Gilad, Naftali e Eyal, che sono stati assassinati dai terroristi di Hamas. Ho promesso alle loro care famiglie che continueremo a stare accanto a loro, anche dopo i giorni di lutto.
     
    Sappiamo esattamente chi ha rapito e ucciso Gilad, Naftali e Eyal, e li raggiungeremo. Gli assassini provenivano dal territorio controllato dall'Autorità palestinese, e sono ritornati nel territorio controllato dall'Autorità palestinese. Pertanto, l'Autorità palestinese è tenuta a fare tutto quanto in suo potere per trovarli, proprio come abbiamo fatto noi, proprio come le nostre forze di sicurezza hanno individuato i sospettati dell'omicidio di Mohammed Abu Khdeir nel giro di pochi giorni".
     
     
    Il Presidente Shimon Peres: "Se un ebreo uccide sarà portato in tribunale come qualsiasi altro criminale; non c'è nessun privilegio, la legge è uguale per tutti e tutti sono uguali davanti alla legge. Su questo non vi è alcun compromesso. Noi non facciamo distinzione fra sangue e sangue. L'omicidio di un bambino è riprovevole, a prescindere dalla religione o dalla nazionalità del bambino. È nostra responsabilità proteggere la vita e punire coloro che la tolgono ad altri. Siamo una nazione che non cerca la guerra, la pace rimane la nostra preferenza strategica, storica e morale. Israele è orgogliosamente una democrazia, e le decisioni sono prese dalla maggioranza attraverso le urne elettorali, non da una minoranza con le pallottole".
     
    Il presidente Peres ha ripetuto il suo appello a porre fine all'istigazione e alla violenza, "Dobbiamo fermare l'incitamento, è il momento di essere rispettosi e di rispettare la legge. Sta a noi. Sappiamo dove le parole possono portare, a ulteriore dolore, a ulteriori pericoli. È il momento, per tutti noi, di dare prova di moderazione, di mostrare comprensione e di restare, in quanto esseri umani, tutti noi, fedeli alla nostra moralità e alla nostra speranza di vivere insieme in pace".