99° anniversario della Dichiarazione Balfour

99° anniversario della Dichiarazione Balfour

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    Il 2 Novembre 1917 veniva pubblicata la Dichiarazione Balfour, che riconosceva il diritto del popolo ebraico a ricostituire un focolare nazionale in Terra d'Israele​​.


    La Dichiarazione Balfour

     

    1. Il popolo ebraico è nativo della Terra di Israele e in quei luoghi ha mantenuto una presenza continua per millenni. Gli ebrei hanno aspirato a ricostituire il loro focolare nazionale sin dalla distruzione del Regno di Giudea nel 70 d.C. Il raggiungimento di questo obiettivo è iniziato nel XIX secolo. Come concettualizzato da Theodor Herzl nel suo libro "Lo stato ebraico" nel 1896, il movimento politico per il ritorno alla patria ebraica ha iniziato a creare le istituzioni nazionali al Congresso Sionista nel 1897.

     

    2. La Dichiarazione Balfour fu una delle prime misure adottate da un importante attore della scena internazionale per riconoscere il diritto del popolo ebraico a ristabilire la sovranità nella sua patria nazionale.

     

    Rilasciata il 2 novembre 1917 dal Segretario degli Esteri britannico, Lord Arthur James Balfour, la dichiarazione afferma:

    "Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina* di un focolare nazionale per il popolo ebraico, e si adopererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei in qualsiasi altro paese."

    [ *È importante sottolineare che il termine "Palestina" indicava all’epoca l'area geografica, non un’entità politica, dal momento che non esisteva nessuna entità  del genere indipendente o sovrana.]

     

     

    Il riconoscimento da parte della Comunità Internazionale

    3. La Dichiarazione Balfour fu presto seguita dal riconoscimento internazionale del diritto inalienabile del popolo ebraico a ristabilire la sovranità nella sua terra d'origine ancestrale.

    Ancor più significativo, la Società delle Nazioni [il precursore delle Nazioni Unite] riconobbe tale diritto con la decisione del 24 Maggio 1922 di istituire il mandato in Palestina/Terra d'Israele. In questo atto legislativo internazionale, la Società delle Nazioni nominò la Gran Bretagna responsabile dell’implementazione della Dichiarazione Balfour, con l'obiettivo di "costituire in Palestina un focolare nazionale per il popolo ebraico." Il mandato giuridicamente vincolante della Società delle Nazioni riconosce il "legame storico del popolo ebraico" con l'area legittimamente conosciuta come Terra d'Israele/Giudea/Terra Santa.

    Il mandato della Società delle Nazioni del 1922 trasformò la Dichiarazione Balfour e il suo appello per la creazione di un focolare nazionale per il popolo ebraico, da una posizione politica a un obbligo giuridico (internazionale) accettato dall’intera comunità internazionale.

     

    Riconoscimento nel documento vincolante:

    4. Questo riconoscimento è chiaramente indicato nel documento vincolante:

    "Considerato il riconoscimento del legame storico tra il popolo ebraico e la Palestina e dei fondamenti per la ricostruzione del loro focolare nazionale in quel paese." [Preambolo]

     "Il Mandatario sarà responsabile  di porre il paese nelle condizioni politiche, amministrative ed economiche tali da garantire l'istituzione del focolare nazionale ebraico, come stabilito nel preambolo, e per lo sviluppo di istituzioni governative, oltre che per la salvaguardia dei diritti civili e religiosi di tutti gli abitanti della Palestina, indipendentemente dalla razza e dal credo religioso ". [articolo 2]


    Legittimità dei Diritti Ebraici

    5. L'importanza sia della Dichiarazione Balfour sia della decisione della Società delle Nazioni risiede nel riconoscimento internazionale dei preesistenti diritti naturali, storici e giuridici del popolo ebraico nei confronti della propria patria, in cui la presenza ebraica era stata continua nel corso dei secoli. Il riconoscimento ufficiale da parte della comunità internazionale dei legami storici del popolo ebraico alla terra è ulteriormente sottolineato dal linguaggio utilizzato nel mandato della Società delle Nazioni. Il mandato Palestina / Terra d'Israele chiede di "ricostituire" il focolare nazionale del popolo ebraico e non di "costituire" qualcosa di nuovo.


    La comunità internazionale e l'istituzione dello Stato di Israele

    6. La Dichiarazione Balfour, la decisione della Società delle Nazioni e il successivo Piano di Ripartizione delle Nazioni Unite del 1947 riconoscono il diritto del popolo ebraico ad avere uno Stato sovrano nella propria patria storica. Queste decisioni internazionali hanno svolto un ruolo importante per la convergenza del sostegno alla creazione del futuro Stato di Israele.


    I tentativi palestinesi di minare la Dichiarazione Balfour

    Fin dal 1917, l’essenza del conflitto Israelo Palestinese coincide con il sistematico e totale rifiuto, da parte della leadership palestinese, dei legittimi diritti nazionali del popolo ebraico nella Terra d’Israele.

    Gli attuali tentativi palestinesi di minare la Dichiarazione Balfour fanno parte di una campagna mirata a negare i diritti fondamentali del popolo ebraico e la legittimità dello Stato d’Israele. Rifiutare la Dichiarazione Balfour equivale a rifiutare i naturali ed universalmente riconosciuti diritti del popolo ebraico riguardo alla propria patria nella Terra d’Israele.  

    Mentre Israele ha più volte ribadito la propria adesione al principio di due Stati per due popoli, questi tentativi dimostrano invece come i leader palestinesi siano meno interessati a stabilire il proprio Stato accanto a Israele, piuttosto che a crearlo al posto d’Israele. L’assurda minaccia da parte dell’Autorità Palestinese, avanzata per la prima volta lo scorso Luglio, di citare in giudizio il governo britannico in merito alla Dichiarazione Balfour, dimostra largamente che i leader palestinesi rimangono bloccati su accuse infondate del passato piuttosto che dirigersi verso un futuro migliore per entrambi i popoli.

    Inoltre, questo storico rifiuto dei diritti universalmente riconosciuti del popolo ebraico da parte della leadership palestinese si riflette anche nei recenti tentativi all’UNESCO di cancellare le radici ebraiche e cristiane di Gerusalemme.


    Rispetto per tutti i diritti

    Sia la Dichiarazione Balfour sia la decisione della Società delle Nazioni includevano specifiche disposizioni per garantire a tutti i cittadini d’Israele il rispetto dei diritti civili e religiosi, indipendentemente dalla loro etnia o religione.

    Lo stesso Israele si è sempre battuto con dedizione per tutelare i diritti di tutti i cittadini, ebrei ed arabi. Persino prima che Israele divenisse uno Stato nel 1948, il movimento nazionale ebraico vedeva nel rispetto dei diritti fondamentali di tutti gli abitanti di quel territorio uno dei valori più importanti. Non a caso, Israele ha custodito gelosamente tali diritti inserendoli nella sua Dichiarazione d’Indipendenza: 

    “LO STATO D’ISRAELE […] garantirà la completa uguaglianza dei diritti civili e politici tra tutti i suoi cittadini, indipendentemente dal credo religioso, razza o sesso di quest’ultimi; esso garantirà la libertà di culto, pensiero, espressione, educazione e cultura; esso tutelerà i luoghi sacri di tutte le religioni; e rimarrà fedele ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite.”


    La ricerca della Pace

    Nella speranza di raggiungere il suo sogno di una convivenza pacifica, Israele -  e il movimento ebraico che lo ha preceduto – hanno costantemente dimostrato di essere disposti ad accettare dolorosi compromessi con i loro vicini arabi.

    Al contrario, le politiche dei leader palestinesi sono rimaste invariate fin dal 1917.

    Tragicamente, tali prese di posizione non si sono limitate alla sfera politica. Nel 1947, il Piano di Ripartizione delle Nazioni Unite – accettato dagli ebrei – venne rifiutato dagli arabi, i quali decisero di rispondere a tale decisione con una guerra di annessione invece di accettare il compromesso che avrebbe evitato tutte le guerre che seguirono.

    Le recenti attività dell’Autorità Palestinese, compresa la campagna contro la Dichiarazione Balfour, indicano che la leadership palestinese continua a rivendicare diritti esclusivi sull’intero territorio, negando i legittimi diritti storici degli ebrei verso la propria patria. Queste azioni generano seri dubbi sulle intenzioni palestinesi.

    Tali azioni, unite alla sistematica distorsione della storia ebraica, sono moralmente inaccettabili ed oggettivamente infondate. Esse sono avverse al desiderio di pace della comunità internazionale e israeliana. È trascorso molto tempo da quando la comunità internazionale ha avanzato la richiesta ai palestinesi di cessare ogni attività mirata ad alimentare il conflitto contro Israele e rispondere ai ripetuti appelli d’Israele per sedersi al tavolo dei negoziati per raggiungere una pace reale e duratura.