“Nel 1953, la Knesset, il Parlamento israeliano, ha adottato una legge concernente la memoria dei Martiri e degli Eroi e ha deciso di fondare un’istituzione ebraica universale sul Monte della Rimembranza (Har HaZikaron) a Gerusalemme, il Memoriale di Yad Vashem. Uno dei compiti assegnati a Yad Vashem è quello di rendere omaggio e commemorare i «Giusti tra le Nazioni, che rischiarono la vita per salvare degli ebrei».
La definizione «Giusto tra le Nazioni», è tratta dalla letteratura talmudica (trattato Baba Batra, 15,2). Ne corso delle generazioni, essa è servita a designare qualsiasi non ebreo che dimostra un comportamento positivo verso gli ebrei. Yad Vashem conferisce il titolo di «Giusto tra le Nazioni» ai non ebrei che durante la Shoah, disinteressatamente e a loro rischio e pericolo, salvarono la vita agli ebrei. Il titolo viene assegnato sulla base della testimonianza dei sopravvissuti o di testimoni oculari o su documenti attendibili.
In forte contrasto con il regime nazista, che ha istituito i campi di concentramento dove le vittime venivano spogliate della loro umanità, alcune persone eccezionali, i «Giusti tra le Nazioni», si sono opposte al regime e agli atti disumani da esso perpetrati. Questa gente spesso cerca di sminuire l’importanza delle proprie azioni dicendo di aver fatto solo il proprio dovere di essere umano. Quasi dappertutto il numero dei casi di soccorso rappresenta una percentuale minima, una goccia d’acqua nel mare delle sofferenze e degli assassini, ciò non di meno quello che hanno fatto i «Giusti tra le Nazioni» è incomparabile. Per il fatto di aver salvato degli innocenti, hanno il merito di aver salvaguardato in qualche misura la dignità umana.
Il salvataggio costituisce un importante capitolo nella memoria collettiva di un’epoca segnata dall’orrore e dalla caduta dei valori della civiltà europea come mai era accaduto prima. Esso rappresenta un segno di speranza e una lezione esemplare per l’avvenire.
Coloro che vengono riconosciuti «Giusti tra le Nazioni», sono invitati a una cerimonia nella quale ricevono una medaglia e un diploma d’onore. La cerimonia si svolge sia a Yad Vashem, sia nel paese di residenza della persona riconosciuta come Giusto, a cura della missione diplomatica israeliana. I Giusti, oppure i loro rappresentanti, che nei primi anni venivano in Israele, hanno piantato alberi nel Viale dei Giusti a Yad Vashem. Fino a oggi, sul Monte della Rimembranza sono stati piantati migliaia di alberi in loro onore.
Da un decennio, poiché il Monte della Rimembranza è stato completamente ricoperto di alberi, il nome dei Giusti viene inciso sul Muro d’onore eretto a tale scopo nel perimetro del Memoriale.
Fino alla fine del 1999, Yad Vashem ha riconosciuto circa diciassettemila «Giusti tra le Nazioni», una cifra che dimostra chiaramente che, nonostante la terribile tragedia abbattutasi sul popolo ebraico, c’erano ancora persone che non erano rimaste indifferenti al loro destino e che si erano sacrificate per obbedire all’esortazione «ama il prossimo tuo come te stesso». Mentre alla fine del 2005 il numero dei «Giusti» italiani riconosciuti si aggira intorno ai 400, senza contare i dossier ancora all’esame.
Attraverso le loro azioni, i «Giusti tra le Nazioni», durante la barbarie nazista, non solo salvarono la vita di singoli ebrei, ma anche l’onore dei loro concittadini e di tutta l’umanità ottemperando al versetto: «Colui che salva la vita di una singola persona è come se avesse salvato il mondo intero». Alcuni dei salvatori, come padre Marie Benoît, Oskar Schindler, Raul Wallenberg, Joop Westernweel, Irena Sendler e altri, alle cui figure sono stati dedicati libri e film, sono diventati simboli di coraggio di un’epoca ed esempi per l’uomo.
È nostro dovere ricordare per sempre i «Giusti tra le Nazioni» e i loro meriti.”
(dall’introduzione al volume “I Giusti d’Italia. I non ebrei che salvarono gli ebrei 1943-1945”,, a.c.d. Comitato editoriale dell’Enciclopedia dei Giusti, Mondadori, Milano 2006, pp. XXVIII-XXXI, per gentile concessione dell'editore )
Avvio di una pratica di riconoscimento di "Giusto tra le Nazioni"
Lo Stato d’Israele non ha altre onorificenze o medaglie; il titolo di Giusto fra le Nazioni è l’unica onorificenza che esso conferisce, ed è stata istituita per rendere eterna la memoria di queste persone. A tale scopo, vengono consegnati una medaglia (in bronzo) con il nome del salvatore inciso e un attestato della fondazione Yad Vashem. La commissione Statutaria di Yad Vashem è l’unico organo competente autorizzato a decidere, con giudizio insindacabile, il conferimento del titolo di Giusto fra le Nazioni, sulla base di una severa procedura di accertamenti basati su testimonianze autentiche e dirette dei salvatori o dei loro familiari e dei salvati o dei loro familiari.