Quello di Israele è «un grande Paese» a cui il popolo e il governo italiano sono stretti da «un legame speciale e indissolubile», così si è espresso il Presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, in occasione del ricevimento per il 64esimo anniversario dell’Indipendenza d’Israele, celebrato ieri, tenutosi nella meravigliosa "Villa Miani" a Roma. Ad accogliere il premier Monti, alcuni ministri del suo governo, e i Presidenti Schifani e Fini, era l’Ambasciatore d’Israele. Nel suo discorso, anche l’Ambasciatore Naor ha commentato il rapporto di amicizia che lega i due paesi dicendo: “E’ un’amicizia speciale perché è apolitica e bipartisan. E anche la comunità ebraica locale, prospera e radicata, costituisce, assieme agli italiani in Israele, un ulteriore, importante ponte, per questo legame speciale”.
SALUTO DELL'AMBASCIATORE NAOR GILON
Signor Presidente del Senato, Renato Schifani,
Signor Presidente della Camera, Gianfranco Fini,
Signor Presidente del Consiglio Mario Monti,
Signori Ministri,
Autorità locali presenti,
Autorità delle Comunità Ebraiche,
cari amici,
la vostra presenza qui è un’ulteriore dimostrazione delle calorose relazioni fra i nostri due paesi e i nostri popoli. Sono relazioni salde e profonde, basate su lunghi anni di amicizia sempre rinnovata. È stato quindi per me un onore accompagnare la prima ed eccellente visita del Presidente del Consiglio Mario Monti in Israele, durante la quale è stato concordato un incontro G2G per ottobre prossimo in Israele – così come ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio di auguri al nostro Presidente Shimon Peres.
Sarà un incontro che porrà l’accento sulla continuazione e lo sviluppo delle relazioni economiche già fiorenti, e che includerà, così spero, anche una delegazione economica d’alto livello per un incontro con gli omologhi israeliani.
Il ritorno degli ebrei dopo 2000 anni e la fondazione di uno Stato d’Israele prospero, liberale e fiorente, nonostante tutte le difficoltà e le minacce, è un miracolo.
Noi celebriamo adesso 64 anni di questo miracolo.
La cosa principale che ci manca oggi, e che aspiriamo a raggiungere sin dal giorno della nostra fondazione, è la pace con i nostri vicini e la stabilità nella regione.
Per questo apprezziamo molto il contributo dell’Italia alla stabilità dell’area: contributo alla forza UNIFIL, per la seconda volta guidata dall’Italia.
Ancora, l’Italia è in prima fila a condurre gli sforzi europei per esercitare pressione economica sull’Iran, perché interrompa il suo programma nucleare. E l’Italia fa questo mostrando grande senso di responsabilità internazionale, nonostante il prezzo economico che è costretta a pagare, e specialmente in questo periodo storico. L’Italia ha però in sé la forza – morale ed economica – per superare presto questo periodo.
Israele e il mondo hanno bisogno di un’Italia forte e influente.
Vorrei concludere con alcuni riferimenti personali. Mi trovo in Italia solo da tre mesi, ma mi sento già come a casa.
La calorosa accoglienza avuta come ambasciatore d’Israele, da parte di esponenti ufficiali e del popolo italiano, è commovente.
Una accoglienza così riflette pienamente, secondo me, il legame speciale fra i nostri due paesi. È un’amicizia speciale, perché è a-politica e bipartisan. E anche la comunità ebraica locale, prospera e radicata, costituisce, assieme agli italiani in Israele, un ulteriore importante ponte per questo legame speciale.
Grazie a tutti voi che siete venuti qui oggi.
Hag sameach.